CORECOM: Inutili Carrozzoni

CORECOM: INUTILI CARROZZONI. DOPO I CASI DI PUGLIA E UMBRIA, QUELLI DI PIEMONTE E VENETO

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Comunicato

Firenze, 2 Marzo 2007. I Corecom. Altro che organismi di garanzia. In Veneto, il presidente del Comitato regionale per le comunicazioni COREC OM, Roberto Pellegrini, viene accusato di fare campagna elettorale a favore di un candidato alla poltrona di sindaco di Chioggia. E’ come se il presidente dell’Autorita’ delle Comunicazioni (Agcom) facesse propaganda ad un candidato primo ministro nelle elezioni politiche nazionali.
In Piemonte, altre polemiche. C’e’ da sostituire il presidente del Comitato e un consigliereCORECOM e sono pervenute ben 28 domande. Tra gli aspiranti ci sono: un assessore provinciale dei Ds, un ex parlamentare della Margherita, un ex consigliere comunale di Forza Italia e poi giornalisti, responsabili di uffici stampa di partito (Pdci e Prc) e sindacato (Cisl) e anche uno scrittore. Perche’? Su un budget preventivo di 800 milioni di euro per il 2007, ben 500 sono riservati agli emolumenti del comitato stesso. Solo 300 milioni sono destinati alle attivita’ istituzionali. Tra cui, lo ricordiamo, c’e’ quella di essere l’organismo a cui gli utenti devono tentare la conciliazione obbligatoria per le controversie con i gestori telefonici.
Questi due fatti, insieme agli altri che abbiamo gia’ denunciato (diffondono false informazione ai cittadini e sono un inutile ostacolo all’affermazione dei diritti dei consumatori -vedi nota 1), ci convincono sempre di piu’ che i Corecom sono inutili carrozzoni, dove i partiti posizionano i loro uomini, pagandoli profumatamente. Il tutto alle spalle e sulle tasche dei cittadini.

Domenico Murrone, consigliere Aduc

5 marzo 2007 0:00 – rosanna sapori

Non avevo dubbi che i Corecom fossero carrozzoni dove infilare i soliti amici degli amici. Politici “trombati” che vengono sistemati con grassi emolumenti. Perchè non si fa un’inchiesta fra tutti i Corecom Regionali e si va a vedere che facevano prima i vari componenti? Eppoi scriviamoli in chiaro gli emolumenti. Io vi do una mano e li pubblicizzo tramite la mia trasmissione televisiva, che ne dite?
Mai perdere la capacità di indignarsi!
Rosanna Sapori
Giornalista
Telenordest -Padova

Corecom e tentativo inutile di conciliazione

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Lettera

17 aprile 2007 0:00

Per quanto riguarda i Corecom, secondo la mia esperienza aggiungo che sono un ventre molle. Nel mio contrasto con Fastweb x forti disservizi Corecom Lombardia ha semplicemente presenziato all’incontro di conciliazione senza entrare nel merito ne’ esprimere alcun parere quando le colpe di Fastweb erano evidenti: semplicemente ha spinto per l’accordo in assenza del quale avrei avuto ulteriori disagi. Saluti.

Risposta:
La sua esperienza ci incoraggia a proseguire nella nostra proposta di abolizione dell’inutile dilatorio e vessatorio per il consumatore tentativo di conciliazione nei contratti di telefonia.

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ZTL – OLBIA – RICORSO COLLETTIVO

NIZZI ADESSO HA LE SPALLE AL MURO

dichiara Anna Massone Presidente nazionale per la vera tutela dei cittadini Voglio Vivere

Cittadini non pagate!

Vinceremo! La legge è dalla nostra parte!

Per chi ha erroneamente pagato chiederemo i rimborsi come da noi già fatto ed ottenuto contro la tassa di Soru.

Attenzione: i ricorsi dal Giudice di Pace non sono gratuiti ma dovete versare all’erario il contributo unificato oltre a 27 euro per marca diritti.

I nostri ricorsi sono collettivi e depositati presso il Prefetto che permette di ridurre i costi drasticamente permettendo a tutti una facile accessibilità soprattutto per chi deve fare ricorsi per 3/4/5 o oltre sanzioni amministrative

Come al solito il tempo ci darà ragione ed il sindaco NIZZI dovrà tornare sui suoi passi: altro che cercare di tapparci la bocca perchè vogliamo fare luce sulla verità con minacce quali:

“ognuno ha il diritto di presentare la richiesta di riesame, ma ricordo che noi non possiamo annullare nessuna multa. Quelle richieste non avranno nessuna risposta positiva. Il dirigente non può annullare niente, perché la legge non lo permette. E anche perché la segnaletica è sempre stata regolare».

E ricordo, a scanso di equivoci, che gli schermi luminosi con la scritta “Alt, varco attivo” sono solo un qualcosa in più.

Perché per la legge fa fede anche solo il normale cartello stradale, come succedeva prima dell’accensione delle telecamere. Inoltre ricordo che le multe scattano anche per chi entra nella Ztl prima delle 17 ed esce più tardi. Le telecamere registrano anche le targhe delle auto in uscita»

Noi rispondiamo al Sindaco Nizzi a nome dei cittadini Olbiesi:

“l’art. 7/10 del codice della strada prescrive la necessità di segnalazione delle zone a traffico limitato nonché dei varchi di accesso, segnaletica che per indicazioni, forma e dimensioni deve essere idonea a essere percepita dall’utente della strada. A tal fine i segnali devono essere visibili, rispettosi di tutte le caratteristiche prescritte e posti a una distanza minima di m. 80 dalla zona interessata ( percettibili dall’utente della strada anche in relazione alla velocità consentita (km 50/h per il tratto urbano) sia in orario diurno che notturno”.

Inoltre evidenziamo al sindaco Nizzi che: “l’inidoneità di tale segnaletica, in quanto non posta a distanza adeguata dal luogo in cui è posto il dispositivo di rilevazione automatica, nel caso de quo, va valutata anche in relazione alla necessità che la preventiva segnalazione, per spiegare l’effetto di avvertimento, dovrebbe essere posta, a congrua distanza tra l’intersezione e la successiva postazione, gravando sulla amministrazione Comunale l’onere di provare tale circostanza”.

Quindi dottor Nizzi se il Comune nel corso del giudizio non fornirà alcun elemento di prova in merito il Prefetto non potrà che decidere di accogliere il ricorso, dichiarando la nullità dei verbali in contestazione.

La situazione venutasi a creare ha determinato un notevole aumento dei ricorsi avverso le sanzioni amministrative conseguenti alla violazione della ZTL.

I nostri uffici sono già partiti con i ricorsi collettivi avverso le multe comminate per il passaggio in strade ove non sia stato rispettato “l’art. 7/10 e seguenti del codice della strada

L’associazioneNazionale per la vera tutela dei cittadini “VOGLIO VIVERE””da tempo riceve quotidianamente decine di richieste per aderire al ricorso collettivo evitando ai cittadini il costo per depositarli presso i giudici di pace, ed è a disposizione degli utenti che si trovano nelle condizioni richieste, per proporre domanda di annullamento della sanzione.

Partita anche la denuncia diretta al Comune inadempiente con obbligo di adeguamento.)

Per aderire i cittadini possono chiamare al numero 339 7518137 od andare sui siti

www.riprendiamocilitalia.orge www.vogliovivere.org

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Agenzia delle Entrate – Indagati due funzionari

Indagati due funzionari dell’Agenzia delle Entrate, nel mirino il proprietario dell’Osteria senz’oste

Cesare De Stefani aveva denunciato la manomissione di alcuni documenti dopo un controllo fiscale subito dalla sua macelleria “Emporio carni” di Valdobbiadene

VALDOBBIADENE Falso materiale e falso ideologico: questi i reati di cui sono accusati due funzionari dell’Agenzia delle Entrate che avrebbero manomesso della documentazione contabile contestando irregolarità circa maggiori ricavi non dichiarati alla “Emporio Carni” di Cesare De Stefani, imprenditore molto noto per essere il proprietario della famosa “Osteria Senz’Oste” di Valdobbiadene. La denuncia di De Stefani ha portato la magistratura trevigiana a iscrivere nel registro degli indagati Indagati due funzionari dell’Agenzia delle Entrate, nel mirino il proprietario dell’Osteria senz’ostePer l'”Osteria Sent’Oste” il Fisco aveva più volte stangato Cesare De Stefani che proprio per questa vicenda era salito agli onori della cronaca. In questo frangente ad essere colpita era stata la sua attività principale, la macelleria appunto: secondo De Stefani i funzionari avrebbero commesso irregolarità nel verbale di contestazione, manomettendo uno schema Excel da loro stessi elaborato, non rispettando il procedimento, con il risultato di richiedere il pagamento di un importo non dovuto.

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Agenzia Entrate – Indagati due funzionari

Indagati due funzionari Agenzia Entrate

Ipotesi accusa è falsità ideologica e materiale

  © ANSA

(ANSA)-TREVISO,27 FEB -Due funzionari dell’Agenzia delle Entrate di Treviso risultano indagati, per falsità materiale e falsità ideologica, dopo una denuncia presentata dall’imprenditore, Cesare De Stefani, per le contestazioni su presunti maggiori ricavi non dichiarati mosse alla sua azienda, la ‘Emporio Carni’ di Valdobbiadene. Nel procedimento aperto dalla magistratura trevigiana i due funzionari sono accusati di illeciti durante un controllo fiscale nell’azienda.De Stefani era salito alla ribalta per un’altra vicenda,quella della multa, sempre da parte dell’Agenzia delle Entrate, alla sua ‘Osteria Senz’Oste’,una casetta tra le colline del Prosecco dove per bere bastava lasciare un’offerta libera.In questa nuova vicenda,De Stefani ha denunciato quelle che,secondo lui,sarebbero le irregolarità che i due funzionari del Fisco avrebbero commesso nel verbale di contestazione, ‘manomettendo’ uno schema Excel da loro stessi elaborato, non rispettando il procedimento,con il risultato di richiedere il pagamento di un importo non dovuto.

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Agenzia delle Entrate – FISCO E TANGENTI

Fisco e tangenti, alcuni indagati sono pronti a confessare le mazzette

PER APPROFONDIRE:
Fisco e tangenti, alcuni indagati pronti a confessare le mazzette

di Gianluca Amadori

Sono imminenti le prime confessioni nell’inchiesta sulle presunte tangenti che alcuni imprenditori sono accusati di aver versato per ridurre l’ammontare di consistenti sanzioni fiscali inflitte loro dal Fisco. Qualche indagato ha già preso contatto con il pm Stefano Ancilotto annunciando l’intenzione di fornire chiarimenti in merito alle contestazioni formulate dalla Procura, in base alle quali il gip Alberto Scaramuzza ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare per sedici persone, di cui 14 finite in carcere e 2 agli arresti domiciliari venerdì scorso. È ancora presto per sapere se si tratterà di dichiarazioni rilevanti per il prosieguo dell’inchiesta: nel frattempo gli investigatori continuano nell’analisi della documentazione sequestrata, oltre che degli strumenti informatici in uso agli indagati.

E, con molte probabilità, si renderà necessaria la nomina di un consulente tecnico. La Procura ritiene che le indagini non siano finite e che i funzionari dell’Agenzia delle Entrate finiti in carcere possano aver usufruito di altre complicità interne per portare a termine le attività illecite che vengono loro contestate…

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Agenzia delle Entrate – Corruzione – i nomi dei 12 indagati e i dettagli dell’operazione

Corruzione all’Agenzia delle Entrate,
i nomi dei 12 e i dettagli dell’operazione

  • 18/07/2017 12.32.59
  • ATTUALITA

Santa Maria Capua Vetere (Caserta) – Questa mattina i carabinieri del Comando Provinciale di Caserta hanno eseguito, su disposizione del GIP del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, un’ordinanza di applicazione di misura cautelare ai danni di 12 persone: 3 sono finite in carcere, 2 agli arresti domiciliari, 4 sottoposte al divieto di dimora e 3 al divieto temporaneo di esercitare attività professionali.
Le accuse a carico dei destinatari sono quelle di corruzione continuata, abuso d’ufficio, truffa aggravata e falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici.

Le indagini sono state condotte in collaborazione con l’ufficio Audit dell’Agenzia delle Entrate di Roma, che aveva registrato alcune irregolarità. A far nascere i sospetti le richieste in numero esorbitante da parte di alcuni dipendenti dell’ufficio di Santa Maria Capua Vetere di visure ad “uso ufficio” ed “esenti”. Richieste che, come ha sottolineato il Procuratore Maria Antonietta Troncone durante la conferenza stampa di questa mattina, vengono effettuate solitamente solo in casi particolari, ad esempio quando siano le forze dell’ordine a chiedere informazioni dettagliate agli uffici competenti.

E’ stata così scoperta l’esistenza di un vero e proprio sistema criminale attivo nel fornire, in cambio di denaro che finiva nelle tasche dei dipendenti corrotti, certificazioni in violazione della normativa vigente: in pratica il richiedente otteneva le visure senza versare la relativa imposta di bollo e senza effettuare la fila presso l’apposito sportello per la ricezione del pubblico. Il sistema era talmente consolidato che spesso gli impiegati corrotti non avevano bisogno nemmeno di chiedere le somme, dato che era diventata ormai una prassi versare “in nero” le quote relative alla prestazione fornita (circa la metà rispetto alla somma “normale” con il denaro che però finiva per arricchire i dipendenti colpevoli).
Il sistema arrecava un duplice vantaggio sia ai dipendenti “infedeli”, che incassavano migliaia di euro al mese, sia ai professionisti che richiedevano la documentazione, che in questo modo risparmiavano parecchio. Addirittura in una intercettazione telefonica è possibile ascoltare il capoufficio mentre confessa ad un suo collega che grazie a questi introiti illeciti riesce a pagarsi il mutuo.

Gli indagati agivano con diverse tecniche: c’era chi cancellava con il liquido correttore le diciture “uso ufficio” ed “esente” e chi (un dipendente in particolare) produceva ad hoc false richieste da parte delle forze dell’ordine per giustificare l’accesso ai sistemi telematici e la stampa di certificati “esenti” riguardanti anche immobili situati in altre province italiane.
Tantissimi gli episodi criminali, in molti dei quali sono coinvolti anche professionisti (in tutto 23 persone tra avvocati, commercialisti, ingegneri etc.) che hanno usufruito dei servizi illeciti.

Ecco i nomi delle persone sottoposte alle diverse misure cautelari:
In carcere
Graziano Castaldo, 57 anni, dirigente della Conservatoria di Santa Maria Capua Vetere;
Raffaele Gagliardi, 64 anni, ex assessore a Macerata Campania;
Andrea Ventriglia, 62 anni.

Ai domiciliari
Nunzio Di Fuccia, 56 anni, di Marcianise;
Gennaro Marletta, 66 anni, di Arienzo.

Divieto di dimora in provincia di Caserta
Mirella Funiciello, 59 anni, di Santa Maria Capua Vetere;
Giorgio Perfetto, 43 anni, di Caserta;
Grazia Caserta, 61 anni, di Giugliano di Napoli;
Igino Cappabianca, 50 anni, di Capua.

Divieto temporaneo di esercizio della professione
Massimo De Santis, 55 anni, di Napoli;
Giovanni Carrella, 50 anni, di Palma Campania;
Giovanni Traettino, 33 anni, di Napoli.

(Claudio Senese)

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Agenzia delle Entrate – Corruzione ci sono anche 25 indagati

Corruzione all’Agenzia delle Entrate,
ci sono anche 25 indagati

  • 19/07/2017 10.29.03
  • ATTUALITA

Santa Maria Capua Vetere – Si allarga l’inchiesta relativa alla corruzione negli uffici della Conservatoria dei registri immobiliari di Santa Maria Capua Vetere. Oltre ai 12 dipendenti dell’Agenzia delle Entrate accusati di corruzione continuata, abuso d’ufficio, truffa aggravata e falsità ideologica e sottoposti alle diverse misure cautelari disposte dal GIP del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (qui l’articolo con tutti i dettagli dell’inchiesta), sono altre 25 le persone che figurano nel registro degli indagati.
Per alcune di loro la Procura sammaritana aveva chiesto l’emissione di misure cautelari, ma il GIP non ha ritenuto che vi fossero gli elementi necessari per disporre i provvedimenti.

Questi i loro nomi:
Clara Addonisio, 57 anni, di Curti;
Sergio Abbate, 48 anni, di Giugliano;
Claudio Antonucci, 43 anni, di Casagiove;
Aldo Ardito, 49 anni, di Caserta;
Filomena Campi, 49 anni, di Succivo;
Alfonso Capone, 48 anni, di Castel Volturno;
Carmine Caiazzo, 46 anni, di Teverola;
Carlo Rocco Caterino, 54 anni, di Castel Volturno;
Luigi Del Vecchio, 45 anni, di Maddaloni;
Giancarlo Di Censo, 50 anni, di Avezzano;
Mariangela De Riggi, 39 anni, di Cicciano;
Ciro Florio, 63 anni, di Napoli;
Fabrizio Gentile, 50 anni, di Santa Maria a Vico;
Angelo Izzo, 62 anni, di Riardo;
Pasqua Infante, 39 anni, di Roccarainola;
Gennaro Maione, 67 anni, di Nola;
Gavino Napolitano, 50 anni, di Camposano;
Giovanna Palma, 35 anni, di Santa Maria Capua Vetere;
Vincenzo Perrotta, 55 anni, di San Felice a Cancello;
Assunta Ruotolo, 48 anni, di Santa Maria a Vico;
Olimpia Russo, 57 anni, di Santa Maria Capua Vetere;
Mattia Ruggiero, 51 anni, di Cicciano;
Domenico Perrotta, 51 anni, di Succivo;
Angela Valentino, 54 anni, di Cervino;
Rosario Vuoto, 54 anni, di Nola.

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Agenzia delle Entrate di Genova – Arrestato il Direttore

CRONACA

Al vaglio la posizione di un ristoratore ma non solo

Arresto del direttore dell’Agenzia delle Entrate di Genova, si allarga l’inchiesta

sabato 15 aprile 2017
Arresto del direttore dell'Agenzia delle Entrate di Genova, si allarga l'inchiesta

GENOVA – Si allarga l’inchiesta della guardia di finanza che ha portato all’arresto del direttore provinciale dell’Agenzia delle entrate di Genova, Walter Pardini, e di tre consulenti della società Securpol, tutti accusati di corruzione. Al vaglio degli investigatori, coordinati dai pm Vittorio Ranieri Miniati e Massimo Terrile, ci sarebbe  la posizione di Cesare Carbone, proprietario del noto ristorante di Recco “Manuelina”, locale dove i quattro sono finiti in manette lunedì sera.

Carbone, è emerso dall’inchiesta, quella sera avrebbe preso una busta con 2.500 euro dal commercialista Stefano Quaglia (indagato) che si era accorto della presenza dei finanzieri. Gli inquirenti si chiedono se Carbone sapesse che cosa conteneva la busta. Sotto la lente degli inquirenti anche la posizione di alcuni dipendenti dell’Agenzia delle entrate che potrebbero avere aiutato Pardini ad “agevolare” altre transazioni di altre società.

Per questo, il giorno dopo gli arresti, le fiamme gialle hanno sequestrato numerosi documenti dagli uffici di via Fiume a Genova e che adesso saranno scandagliati dai militari. Al momento non ci sono nuovi indagati ma non è escluso che nelle prossime settimane nuovi nomi possano finire nel registro degli indagati.

Pardini era stato arrestato insieme all’avvocato Luigi Pelella (ex dipendente dell’Agenzia delle entrate di Napoli) e ai due commercialisti Francesco Canzano e Massimo Alfano. Secondo l’accusa i tre consulenti della società che si occupa di vigilanza avrebbero corrotto il dirigente per agevolare la Securpol nella transazione da 20 milioni di euro con il fisco.

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Registrate sempre la telefonata!

Attenzione ai contratti. Registrate sempre la telefonata e se non rispetteranno le condizioni, se ci sarà disservizio, mancata migrazione, mancate risposte e quant’altro fate subito un reclami scritto via fax al loro numero gratuito 800000191 oppure una raccomandata con ricevuta. Anna massone presidente www riprendiamocilitalia.org

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Telefonia come tutelarsi

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